Il vetro di pietra. Il lapis specularis nel mondo romano: dall’estrazione all’uso

Dopo il grande successo riscosso a Zattaglia, torna a Borgo Tossignano, una delle stazioni del Parco della Vena del Gesso Romagnola, la mostra archeologica dedicata al lapis specularis.
Con l'occasione viene aperto al pubblico, dopo i restauri, il Palazzo Baronale e inaugurato il Sentiero dei Cristalli, una passeggiata storico/naturalistica sul Monte Mauro alla scoperta del lapis e della cava della Lucerna, con percorso corredato da un pannello didattico realizzato dal Parco della Vena del Gesso Romagnola in collaborazione con la Federazione Speleologica dell’Emilia-Romagna e le archeologhe della Soprintendenza Chiara Guarnieri e Claudia Tempesta.

Il lapis specularis è un minerale brillante la cui caratteristica principale è quella di sfogliarsi in strati sufficientemente sottili da fare passare la luce, presentando quindi le medesime caratteristiche del vetro. 
I Romani ne facevano ampio uso, destinando alla sua estrazione persino i bambini, gli unici a potersi infilare anche nelle cavità più strette. Lo usavano principalmente per chiudere le finestre di edifici pubblici o privati, ma anche per altri utilizzi come serre, alveari o lettighe.
Plinio, nella Naturalis Historia (XXXVI, 160-161) indica le principali cave di lapis nel bacino del Mediterraneo: Turchia, Tunisia, Cipro, Spagna e Italia, in Sicilia ed in prossimità della città di Bologna.
Dopo le recenti scoperte effettuate nella Grotta della Lucerna situata nel Parco della Vena del Gesso, poi identificata coma una cava di lapis, la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia-Romagna e il Parco della Vena del Gesso Romagnola hanno prima promosso un convegno internazionale  e poi allestito a poca distanza dal Monte Mauro (dov’è ubicata la Grotta della Lucerna) la mostra "Il vetro di pietra. Il lapis specularis nel mondo romano: dall’estrazione all’uso", esposizione che ha riscosso l'interesse di un pubblico curioso ed eterogeneo.  
Quella mostra viene ora riproposta a Borgo Tossignano, nella prestigiosa sede del Palazzo Baronale riaperto al pubblico per l'occasione dopo i restauri. La mostra espone i materiali archeologici che, unitamente ai segni scolpiti sulla roccia, hanno consentito di identificare la prima cava di lapis specularis italiana.
Tra i reperti esposti spiccano quelli rinvenuti nella Grotta della Lucerna: frammenti di brocche e piccoli contenitori ma soprattutto un notevole numero di lucerne, alcune delle quali integre o parzialmente frammentate, che si datano dalla prima età imperiale alla tarda antichità. Accanto a queste è stata rinvenuta una moneta dell’imperatore Antonino Pio (138- 161 d.C.). 
Un altro gruppo di materiali si riferisce alla scoperta presso Cà Carnè di un edificio di età romana ( I sec. d.C) realizzato in legno e argilla. La sua insolita posizione, in un'area non votata all'insediamento, e i numerosi materiali archeologici rinvenuti al suo interno, anche di una certa qualità, permettono di ipotizzarne un utilizzo legato allo sfruttamento delle cave di lapis specularis.  La mostra espone gli oggetti rinvenuti all’interno della struttura crollata dopo un incendio: olle, coppe e bicchieri in ceramica, una zappa in ferro, un dado in pietra e un frammento di lamina in bronzo argentato, raffigurante forse una divinità.
Completano l'esposizione una selezione di materiali rinvenuti nel territorio del Parco, tra cui segnaliamo un bollo laterizio molto raro e una selezione dei materiali rinvenuti all’interno della Grotta dei Banditi, dall’età protostorica al Medioevo. 
La mostra è integrata da una nutrita serie di materiali ricostruttivi che sono stati donati per l’occasione alla Soprintendenza dagli archeologi spagnoli dell’Equipo Lapis Specularis intervenuti al convegno di Faenza: si tratta di alcuni indumenti propri dei cavatori, realizzati in sparto, una fibra tenace che tuttora cresce nella Meseta spagnola, di riproduzioni di lastre in lapis, di ceramiche e altri oggetti utilizzati nella vita della cava e dei cesti che servivano per il trasporto del materiale estratto. 
Accanto a queste riproduzioni troviamo anche quelle realizzate dal Gruppo Speleo Gam Mezzano, oltre ai calchi delle pareti e delle nicchie della cava della Lucerna.
iniziative in occasione dell'inaugurazione
Venerdì 23 maggio
ore 19: Inaugurazione della mostra "Il Lapis specularis nel mondo romano dall’estrazione all’uso"
ore 19,30: Visita alla mostra e al Palazzo Baronale
ore 20: Aperitivo sulla terrazza e a seguire proiezione del filmato Lapis Specularis: la luminosa trasparenza del gesso
Sabato 24 maggio
ore 20.30:  Concerto di musica al tramonto, sulla terrazza del “Palazzo Baronale” in collaborazione con “Nuova scuola di musica Vassura-Baroncini” di Imola e “Associazione Musicale” di Borgo Tossignano
Domenica 25 maggio
ore 10: Un lavoro da gessaroli: costruire con il gesso e i suoi cristalli laboratorio per bambini (ai partecipanti sarà regalato un simpatico gadget del Parco)
ore 17: Inaugurazione del “Sentiero dei Cristalli”: da Zattaglia di Brisighella alla grotta della Lucerna, alla scoperta delle cave romane di Lapis specularis

Per informazioni su orari di apertura, laboratori e visite guidate:
Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità - Romagna  tel. 0546.81066
promozione@parchiromagna.it  · www.parchiromagna.it 
ECOSISTEMA s.c.r.l.: ecosistema@ecosistema.it 

Palazzo Baronale, Nuovo Centro Visite del Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola
Città: Borgo Tossignano
Indirizzo: Piazza Andrea Costa, 9
Provincia: BO
Regione: Emilia-Romagna
Orario: vedi dettaglio
Telefono: 3347041312
E-mail: ecosistema@ecosistema.it
Sito web: http://www.archeobologna.beniculturali.it/mostre/tossignano_lapis.htm

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